Come nasce lo yoga? Nel mondo indiano in cui il mito è un elemento importantissimo, troviamo che anche lo yoga ha una sua legenda.
I protagonisti sono Shiva il Propizio - il terzo dio della Trimurti Indu, ovvero colui che distrugge e riproduce – Parvati, sua moglie, la sua energia femminile e Matsya, un pesce.
Vediamo meglio gli interpreti del mito:
Shiva ha tre occhi, indicano la sua capacità di vedere nelle tre dimensio del tempo – passato, presente e futuro – ha una luna crescente sopra l'occhio centrale che indica la misura del passare dei mesi, mentre il serpente attorno al collo indica la misura degli anni, mentre la collana di teschi indica la perpetua rivoluzione delle ere. I suoi capelli sono raccolti sopra la testa ed è tramite essi che riceve l'impetuoso fiume Gange. Ha la gola blu, perché un'altra storia ha ingoiato il veleno che avrebbe potuto distruggere il mondo. Impugna il tridente come combianzione dei tre attributi, è creatore, distruttore e generatore.
La legenda vuole che lo yoga venga insegnato da Shiva alla sua sposa ed il pesce, che osserva in segreto, poi lo diffonda al mondo, una volta mutato in uomo dai poteri di questa magica disciplina. Infatti, Shiva
insegna a Parvati le tecniche misteriose dell'Hatha Yoga in una
caverna dove si riversavano le onde dell'Hatha Vidya, la scienza
dello yoga appunto, comprendente le asana, le posizioni magiche di
cui egli stesso era creatore, riservate solo agli indiani. Un pesce
affascinato dalla voce del foce del Dio Shiva, segue di nascosto questi
insegnamenti e proprio a causa di queste magiche posizioni che imita
viene trasformato in un essere umano. Questo pesciolino diventò il
primo yogi con il nome di Matsyendra che letteralmente in sanscrito
significa “pesce fatto uomo”, a sua volta insegno segretamente al
genere umano questa pratica che l'ha tramandata insegnandola da
maestro a discepolo.
(da Yoga di Carlo Patrian)
(da Yoga di Carlo Patrian)